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La percezione visiva
Immagine chi siamo
GUARDANDO IL MONDO COSTRUIAMO NOI STESSI
La personalità di ognuno di noi si forma, nel corso della vita, attraverso un insieme di processi e di interazioni con il mondo che ci circonda.
Fin dai nostri primi vagiti, raccogliamo, assimiliamo e rielaboriamo dati ed informazioni che provengono dall'esterno.
La nostra esplorazione del mondo avviene attraverso processi cognitivi che sono formati dalla percezione, dalla memoria e dall'apprendimento.La percezione è la presa di coscienza nell'ambito del mondo sensoriale e ci permette di collegare quelle informazioni che poi verranno trattenute dalla memoria attraverso i processi di apprendimento. Ricerche psicologiche hanno dimostrato che oltre l'80% della percezione si realizza attraverso il sistema visivo.
Attraverso la vista prendiamo coscienza di tutto ciò che è al di fuori del nostro corpo e ce ne appropriamo creando un serbatoio di dati preziosi per la nostra crescita.
Grazie alla visione infatti noi cogliamo quei dati e quelle informazioni che poi interiorizziamo e rielaboriamo, permettendoci di esprimere emozioni e sentimenti e quindi di formare la nostra personalità. Per questo, quando la nostra vista non è perfetta e non riusciamo a percepire con nitidezza immagini, forme, scritte e colori, è importante utilizzare mezzi ottici compensativi che garantiscano la migliore performance visiva.

LA VISIONE
Tutto iniziò con una cellula sensibile alla luce, in grado di capire la differenza tra chiaro e scuro. l'avventura dell'occhio nell'universo dell’evoluzione ha infatti inizio 800 milioni di anni fa.
Da questa cellula fotosensibile sarebbero derivati, nel corso di oltre 400 mila generazioni, con l'adattamento della specie animale all'ambiente, tutti i sistemi visivi.
Ogni animale ha infatti sviluppato metodiche di visione diverse, in relazione alle proprie esigenze. Ad esempio, la disposizione laterale dei bulbi oculari degli erbivori nasce da esigenze legate alla difesa: un campo visivo più ampio permette loro di individuare per tempo i predatori.
Per le opposte ragioni i carnivori, compreso l'uomo, presentano organi visivi posizionati frontalmente per garantire la stereopsia (la capacità di percepire la profondità e la posizione spaziale delle immagini) e la tridimensionalità, necessari per individuare la preda e la relativa distanza.  

L’OCCHIO: UNA MACCHINA FOTOGRAFICA
L'occhio funziona come una macchina fotografica: possiede lenti, diaframma e pellicola. La cornea ed il cristallino sono le lenti che formano l'obiettivo.
Fra di essi si trova l'iride. Al centro dell'iride si trova la pupilla (diaframma), in grado di stringersi ed allargarsi a seconda dell'intensità della luce. Grazie alla cornea ed al cristallino (lenti), l'immagine va a fuoco in modo nitido sulla retina (pellicola): quest’ ultima riveste internamente la parte posteriore dell'occhio, il quale è riempito da una sostanza gelatinosa chiamata “corpo vitreo”. La luce attraversa la cornea, pupilla, cristallino e corpo vitreo e va a colpire la retina, generando gli stimoli visivi. Gli stimoli visivi vengono trasformati in impulsi elettrici attraverso il nervo ottico sino al cervello che li interpreta dando forma alle immagini.
Qualsiasi interazione che coinvolga una di queste strutture comporta un’imperfetta percezione delle immagini.


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